Per legge superiore
Il giudice Doni un anziano magistrato lavora come sostituto alla Procura Generale, un impegno tranquillo. Moderatamente conservatore, fa parte della corrente di destra di magistratura indipendente, ha una visione della giustizia rigida e astratta e tutta legata alle regole e alle procedure. Il giudice Doni sta sostenendo l’accusa nel processo di appello contro un tunisino, Khaled Ghemal, accusato di un crimine che non ha commesso. Elena Vincenzi, una giovane giornalista free-lance, è sicura che Khaled non ha sparato, non era neanche lì, vuole provargli la verità dei fatti. Poco a poco, sospinto da nient’altro che un tarlo sotterraneo, a malincuore, Roberto Doni si lascia affondare in quella vicenda, si fa condurre da Elena nel quartiere di via Padova dove non ha mai messo piede, a parlare con amici e parenti di Khaled, testimoni che non possono presentarsi in tribunale pena l’espulsione o l’arresto. E se prima nulla pareva poter incrinare la certezza di Doni che la giustizia si muova su un binario diverso - non alla ricerca della verità, ma nel rispetto delle procedure
Editore: Sellerio
Pagine: 160