Qualche giorno fa, dalla porta d'ingresso del negozio, entra una signora distinta e gentile con un soprabito marrone.
Saluta tutti con dei gran sorrisi e gradino dopo gradino si dirige al primo piano, nel reparto dei giochi per bambini.
Chiede se posso aiutarla un momento, deve domandarmi delle cose, ed io più veloce del vento la raggiungo, salendo le rosse scale.
Insieme guardiamo i lego, i giochi in scatola, le macchinine, i peluche e tante altre cose.
Con gentilezza estrema la signora mi chiede il funzionamento, lo scopo ed il motivo di quei balocchi insegnandomi senza farmelo capire che il divertimento nasce spesso dal domandare.
Con mio grande sgomento e anche un po' di timore nel pensare che forse non avrebbe poi acquistato tutto quello che mi era stato indicato di portare alla cassa, scesi le scale con tantissime cose: una ventina di giochi in scatola, tutti i puzzle che avevo, quasi tutti i pupazzi che esponevo, macchinine a non finire, biciclette, tricicli, bambole, lego e tanto altro ancora.
Arrivati nel momento di fare il conto passai con cura i codici a barre degli oggetti sotto la lettrice e quando finii la spunta, mi accorsi che una bella cifretta era apparsa sulla cassa.
Senza batter ciglio e sempre col sorriso sulle labbra, questa simpatica e gentile signora mi porse i soldi e due caramelle.
Tutto fu imballato a dovere e riposto con cura nelle buste.
Naturalmente, per concludere, aiutai questa magnifica persona a mettere tutto quanto imbustato nel mezzo di trasporto che lei mi aveva indicato.
Mi salutò con un abbraccio e mi disse: "ricorda di fare il bravo Alessandro, sai io ti conosco molto bene."
Sbigottito, mentre questa premurosa creatura saliva sul suo carro la guardai un secondo negli occhi e timidamente le chiesi il suo nome.
Il suo mezzo partì, vidi il finestrino che si abbassava ed una dolce voce che sussurrava: "mi chiamo Lucia, Lucia è il mio nome."
