Radio d’epoca: gioielli dei mercati dell’usato.
Un sonoro canto odo nel mio capo. Una musica nostalgica di un tempo che fu. Passato, ricordo, è stato, non c’è più eppure eccolo li.
…è un ricordo, è una sensazione, è un odore, è un sapore. No! …è una canzone, un suono, un rumore che accarezza l’udito e da quel dolce solletico un ricordo nasce nella mente.
Una radio in legno il nonno aveva sulla credenza, nella sala, vicino al divano ed insieme ascoltavamo musica jazz. …ricordi d’infanzia.
Il nonno non c’è più, ora ascolta composizioni angeliche nel cielo, sulle nuvole ed un po’ invidio quegli angeli che gli restano accanto.
Una musica energica muove il mio stupore nell’accorgermi quanto importante è non dimenticare il passato vissuto che legato ad un suono diventa un momento estasiato di felicità.
Ricercata melodia dell’intimo, soave musica che muove il mondo. Io sono qui: ascoltami!
Una radio anni ’70 mio padre ha sulla sua libreria nel salotto, vicino alla poltrona, di fianco al tavolino. Qualche volta succede che insieme ascoltiamo le note che escono dalle casse acustiche e sono tanto contento di essere con lui.
Una composizione di note rallegra il mio momento: quando sono con mia moglie, quando parlo coi miei figli, quando mi stupisco del banale, quando riesco in ciò che faccio e quando sento che il normale è la cosa più essenziale che abbiamo.
Una radio d’epoca ho ritrovato a Mercatopoli Parma Sud… …che giaceva su una credenza, vicina ad un divano, sollevata su una libreria; …che raccontava storie passate e faceva sognare, suonare, cantare, essere felici, giocare, ballare, ridere e scherzare.